Covid-19, l’ordinanza sui test obbligatori per chi arriva dalla Cina ha qualche falla

Covid-19, l’ordinanza sui test obbligatori per chi arriva dalla Cina ha qualche falla

Covid-19, l’ordinanza sui test obbligatori per chi arriva dalla Cina ha qualche falla


Certe ordinanze non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano, come quelle del ministero della Salute per il contenimento del Covid-19. Nella giornata del 29 dicembre, a causa dell’elevato numero di persone risultate positive al coronavirus in Cina, dove la pandemia non è ancora stata messa sotto controllo, il ministro Orazio Schillaci ha emanato un’ordinanza per aumentare i controlli negli aeroporti. Chi arriva dalla Cina deve sottoporsi a un test.

L’ordinanza prevede, all’arrivo in Italia, l’obbligo di presentare il risultato negativo di un test molecolare per il Covid-19, effettuato nelle 72 ore precedenti alla partenza, o entro 24 ore nel caso di un test antigenico. Inoltre, le persone avranno l’obbligo di sottoporsi a un nuovo test entro ventiquattro ore dallo sbarco in aeroporto, presso un’azienda sanitaria locale, e, in caso di risultato positivo, di sottoporsi all’isolamento fiduciario. La quarantena potrà terminare solo quando si otterrà un risultato negativo a un nuovo test antigenico o molecolare.

article image

Mentre si attendono i risultati dei primi sequenziamenti sui tamponi, si avanzano ipotesi sulle dominanti che potrebbero trainare i casi

Le eccezioni

Tuttavia, l’ordinanza elenca poi una serie di eccezioni ed esclusioni ai controlli, che però contraddicono le stesse norme ministeriali riguardo i contatti stretti. Infatti, in base al testo, le norme già elencate non si applicano “ai minori di sei anni, ai membri dell’equipaggio e al personale viaggiante dei mezzi di trasporto di persone e merci, ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle forze di polizia, al personale del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei vigili del fuoco nell’esercizio delle loro funzioni”.

Un lungo elenco che, di fatto, esclude alcune persone che, condividendo il volo, ed essendo contatti stretti secondo le regole sanitarie internazionali, potrebbero essere comunque a rischio, rendendo quindi poco utili i nuovi controlli. Ma non è questo l’unico problema dell’ordinanza. Escludendo tutti i viaggiatori già arrivati nei giorni scorsi, il test si applicano solo sui voli diretti dalla Cina. E non a chi ha viaggiato dalla Cina ma fatto scalo altrove. Misura che richiederebbe il ripristino di massicci controlli in tutti gli scali.

Al momento l’Italia è sola in Europa nella scelta di fare test agli aeroporti. L’Agenzia sanitaria dell’Unione europea ha denunciato come ingiustificata l’introduzione di test Covid-19 obbligatori per i viaggiatori provenienti dalla Cina, nonostante l’aumento dei casi nel Paese asiatico. Dato che, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) tali misure non sono necessarie per l’Unione europea nel suo complesso”.



Leggi tutto su www.wired.it
di Kevin Carboni www.wired.it 2022-12-29 17:00:11 ,

Previous Covid, l’agenzia Ue Ecdc frena l’Italia: «I tamponi per chi arriva dalla Cina sono ingiustificati». E Pechino protesta

Leave Your Comment